Votes taken by ßlues

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    Come pulire a fondo una moka in modo facile e veloce
    Guida per la pulizia di una moka da caffè



    La moka è uno strumento in grado di fornirci una buona qualità di caffè senza assomigliare alla brodaglia americana. Oggi vediamo un modo pratico e veloce per pulire la moka, senza sfregare come cretini e senza ricorre a "rimedi della nonna" come l'aceto bianco e varie. Non spaventatevi della lunghezza della descrizione della procedura, è più facile farlo che scriverlo.

    !! Attenzione !!
    In questa serie di procedimenti faremo ricorso all'uso di sostanze chimiche potenzialmente pericolese per la salute di mani, occhi, e altre parti del corpo. Pertanto, prestate attenzione ed utilizzate guanti e/o occhiali protettivi all'occorrenza. Il metodo è stato testato per moke in ACCIAIO. Per quel che riguarda le moke bialetti in ALLUMINIO di vecchia concezione, il metodo funziona ugualmente, tuttavia: riducete al MINIMO (30 sec al massimo) il contatto tra Idrossido di Sodio e Alluminio, in quanto genera una patina scura sulla superficie delle stesse: è di vitale importanza pulire a fondo fino a rimuovere il più possibile questa patina grigiastra, lavando le parti interessate più volte e facendo più cicli a vuoto.

    DISCLAIMER
    Io e il forum decliniamo ogni responsabilità concernente eventuali danni arrecati a cose e/o persone durante l'esecuzione dei passaggi sottoindicati, nonché per effetti passivi o attivi futuri causate dagli stessi.


    Occorrente

    - Un barattolo di sgorga lavandini (tipo mister muscolo, ecc.) contenente Idrossido di Sodio.
    - Una guarnizione nuova per la moka;
    - Acido citrico in granuli;
    - Acqua distillata (va bene anche quella di bottiglia);
    - Pentolino in acciaio (opzionale);


    Ora per prima cosa va detto che questa guida è rivolta soprattutto a caffettiere che versano in codizioni abbastanza terminali, ovvero molto sporche e forse con la muffa; ciò non toglie che il processo possa essere utilizzato per pulire una moka a fondo anche trimestralmente.
    Alla fine, la moka risulterà come nuova, grazie all'utilizzo non ortodosso di sostanze chimiche. L'idrossido di sodio è il nome chimico della Soda Caustica, ma non abbiate timore, visto che il prodotto sgorga lavandini che useremo sarà in una concentrazione di purezza tale da essere maneggiato abbastanza agevolmente. Rimuovete filtro, alloggio della polvere e guarnizione vecchia e ricomponente la moka. Versate 2 o 3 cucchiaini di prodotto nella parte che raccoglie il caffè pronto da bere (la parte sopra col coperchio) e aggiungete in seguito dell'acqua calda (60-70 °C, non di più) fino a coprire quasi tutta la superficie interna con il liquido, andando anche oltre la la soglia dove sgorga il caffè. Lasciate agire la soluzione per un ora: ripeterete il processo un ultima volta, con la differenza che stavolta lascerete la moka ammollo per una notte. Il mattino dopo, tutta la parte organica residua del caffè dovrebbe essere pronta per essere rimossa facilmente: controllate che non vi sia più presenza in cristalli del prodotto, specie sul fondo; controllate ovunque con un coltello e con la luce. Ripetete se vi è ancora traccia di residui non facilmente rimovibili. Nel caso in cui anche gli altri compenenti versino in cattive situazioni, potete anche in quel caso servirvi di ciò che avete fatto per il vano porta caffè della caffettiera, magari con l'ausilio di un pentolino in acciaio. Sciacquate tutto con acqua una decina di volte.
    Sostituite la guarnizione.
    Una volta ben pulite dal "nero", la moka è pronta per essere liberata da eventuale calcare che la ostruisce. Per fare ciò, ci prepariamo a fare un caffè normalmente, ma senza la polvere: al posto dell'acqua normale, useremo dell'acqua con dell'acido citrico al suo interno. In questo modo, la soluzione di acido citrico verrà eccitata e catalizzata dal calore del fuoco: costretta a salire, questa decalcificherà gli interni della moka stessa, assorbendo il calcare accumulato negli anni. Ripetete il processo 2 o 3 volte, dopodiché sciacquate tutto con acqua una decina di volte.
    Nota: se la soluzione non dovesse salire, vi è un problema di tipo meccanico: in tal caso, dovrete buttare via la caffettiera.

    Adesso dovrete fare tre volte il caffè normalmente, ma buttandoli via: così evitiamo di assorbire eventuali residui delle sostanze che abbiamo usato (non si può mai sapere).
    Dulcis in fundo, fatevi un buon caffè: se tutto è andato per il verso giusto, non avrete più problemi per un po' e il caffè sarà più buono di prima.



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    Blues_Man



    Edited by ßlues - 25/1/2018, 12:09
  2. .

    La Rete Internet


    Meccanismi di Base




    In un mondo dove regna la connettività, tra i vari Facebook e Instagram, pochi si chiedono com'è che funziona ciò che chiamiamo "Rete". Oggi faremo un breve viaggio che vi aiuterà a comprendere le dinamiche della Rete e del Web in generale.
    Iniziamo dal porci la domanda: come posso io essere riconoscibile come Tizio Julio, e non come Carcarlo Pravettoni? È qui che nasce l'IP, diminutivo di Internet Protocol Address: l'IP altro non è che l'indirizzo di una macchina (pc) connessa alla rete. L'IP generalmente sfrutta i protocolli IPv4 o IPv6: entrambi servono allo stesso scopo, ma mentre uno codifica l'indirizzo di una macchina tramite una serie di numeri di massimo 12 cifre raggruppate per tre (per es. 192.168.20.167), l'altro utilizza una serie di valori alfanumerici (per esempio ::c0a8:5909); l'IPv6 è retrocompatibile con l'IPv4. L'IP può essere Dedicato o Condiviso: nel primo caso, se il vostro pc ha IP 192.168.20.167, questo risulta essere l'ip che viene visto anche dal mondo esterno; nel secondo caso, anche se il pc ha un suo IP come quello sopra, in realtà non identifica voi visti dal mondo esterno, ma voi visti all'interno di una rete detta NAT. In pratica, attraverso una NAT, quando voi vi connettete su Internet, vi connettete alla centralina NAT ed è questa, col suo IP che trasmette le richieste e smista il traffico dei dati al richiedente.
    ES:
    Voglio andare su ebay.it?

    Mio PC, IP 192.168.20.167 --(richiesta visita di ebay.it)--> Centralina NAT, IP 5.190.13.24 --> ebay.it --(Invio dati)--> Centralina NAT -(smistamento)-> Mio PC, visione della pagina.
    192.168.20.167->5.190.13.24->ebay.it->5.190.13.24->192.168.20.167

    Fatta precisazione su questo importante aspetto, ci sono altre due distinzioni: IP Dinamico e IP Statico. Semplicemente, nel primo caso, l'IP cambia ogni qual volta ci si connetta ad Internet, nell'altro l'IP rimane sempre costante.

    Quando ci connettiamo ad un sito, noi mandiamo una richiesta al Server, ovvero la macchina fisica che ha nella sua memoria il sito, e questo ci risponde. Egli è un indirizzo IP, esattamente come noi, solo predisposto per siti Web; esso ci invia tutto il file di testo contenente il linguaggio HTML con cui è scritta la pagina internet che vogliamo visualizzare che poi il nostro browser web converte in quello che vediamo.
    Questo dialogo è definito attraverso 2 protocolli: HTTP e HTTPS, il primo in che trasmette i dati in chiaro, e il secondo che crea un tunnel criptato tra voi e il Server. Tutte le informazioni viaggiano attraverso pacchetti di dati: contengono l'IP, informazioni sul server e tante altre cose.
    Concludendo parliamo di Router, Modem. Il modem è un modulatore-demodulatore (MO-DEM) analogico-digitale che converte i dati in entrata e in uscita per spedirli attraverso la rete e al pc, mentre il Router si occupa dello smistamento dei dati in una rete locale, quale può essere per esempio l'internet di casa:



    A protezione di incursione nei pc connessi alla rete vi sono i Firewall veri e propri muri di sicurezza che bloccano l'accesso da parte di Server e/o cose per cui non sia partita una richiesta di dati o che venga reputata sospetta.
    Per chiudere l'argomento, esistono anche software antivirus che offrono una protezione web aggiuntiva, che si basa su database della società che vi fornisce l'antivirus.

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    Linguaggio Java




    Buongiorno e benvenuti alla scheda principale della programmazione Java: di seguito troverete i link alle lezioni. In caso di dubbi vi esorto a chiedere.

    I. Introduzione all'OOP
    II. Cenni e IDE
    III. Classi, Procedure e Hello World
    IV. Esercitazione con Classi ed Ereditarietà
    ...




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    Edited by ßlues - 14/3/2017, 20:57
  4. .
    Ops.

    Colpa di Simo, mi ha ingannato :zizi: .
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    Come costruire un Jo in legno
    Guida per la costruzione di un Jo per Arti Marziali




    Occorrente

    -Carta vetrata di gradazioni 60, 120, 200 e 400.
    - Olio Extra Vergine d'Oliva o Olio Paglierino.
    - Morsa da banco;
    - Seghetto tagliaferro;
    - Tanta pazienza.


    Al lavoro...

    Oggi vi spiego brevemente come sia possibile costruire un buon Jo per arti marziali, come l'Aikido per esempio, spendendo sui 4-5€ invece che 20. È anche un buon modo per prendere confidenza con le armi e le misure. Per prima cosa, siccome vogliamo spendere poco, andiamo in ferramenta e cerchiamo un bastone di legno con diametro di circa 2,4 cm, solitamente sarà in legno di faggio, un legno leggero ma resistente. Controllate che le venature del legno corrano il più possibile nel senso longitudinale del bastone, e soprattutto che sia il più dritto possibile.

    Lavorazione
    Il jo è normalmente lungo 125-128 cm, ma i jo personalizzati variano in base all'altezza della vostra ascella da terra: una volta prese le misure, portiamo il futuro jo in morsa, avvolgendolo con degli stracci abbastanza spessi, così che non rimanga il segno. Con il seghetto da ferro tagliamo le estremità e in corrispondenza delle misure che abbiamo preso, così da ottenere un taglio netto e quasi ortogonale alla superficie laterale curva. Usiamo il seghetto per ferro per evitare che il legno si scheggi con una sega da legno normale. State particolarmente attenti quando arrivate a fine corsa, potreste farvi male se imprimete troppa forza e scheggiare il legno, pregiudicando il risultato finale.
    Se il bastone è rifinito, bello liscio ecc., scartavetrate bene i poli del jo, smussando leggermente i bordi (stessa cosa vale anche se non è rifinito). Fatto questo potete passare direttamente all'impregnatura.
    Se il bastone che avete preso non è rifinito, iniziate a scartavetrare con una 60 per togliere le impurità maggiori, dopo 3-4 mani passate alla 120. Dopo una decina di minuti con la 120 passate alla 200. Dovete scartavetrare tutta la superfice del jo, non tralasciando nulla. Quando vi sembrerà liscio, mettetelo in una stanza umida (tipo il bagno) e lasciatelo là per tutta la notte. Nuove schegge si alzeranno. Levigatelo nuovamente con la carta 200 e rimettetelo a riposo per altre 3-4 notti. Sentite se sono ancora presenti delle scheggie e levigate con la carta 200. Fatto questo, passate alla carta 400, che lo renderà ben liscio.

    Impregnatura
    Potete usare un qualunque olio vegetale per l'impregnatura, ma l'Olio E.V. e quello paglierino sono ottimi. Per impregnare il jo, ma questo vale anche per qualunque arma in legno non verniciata, scaldate su un pentolino l'olio E.V. così che di venti meno denso. Con della carta scottecs o igienica (fate voi), iniziate a passare l'olio sull'arma. Quando avrete finito la prima passata, lasciatelo asciugare adagiato su due pennarelli, posti alle estremità. Date una seconda passata, aspettate che si asciughi ed il jo sarà in fine pronto.

    Consigli:
    Abbiate pazienza e prendetevi tutto il tempo che vi serve. State attenti se in futuro dovreste sentire che qualche seggia si alzi: in tal caso ri scartavetrate nelle posizioni interessate (con la 200 e la 400) e re-impregnate il jo.


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    Blues_Man

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    Attacco DDoS






    Un'attacco DDoS (a.k.a. distributed denial of service) è un tipo di attacco informatico che si prefigge come obiettivo il shutdown di un server.
    In linea teorica, un DDoS è un attacco che si avvale di molti sistemi infetti per "bombardare" di richieste un singolo server: essendo il flusso di dati in entrata troppo "pesante" per essere gestito dal server, questo è costretto a troncare tutte le connessioni, anche per gli utenti legittimi.



    In un tipico attacco DDoS, l'hacker inizia con lo sfruttare le vulnerabilità in un computer, rendendolo il DDoS Master; successivamente, il botmaster (l'hacker) inizia a identificare e a violare altri sistemi per infettarli con altri malware, creando così, in gergo, una botnet o una zombie army. Infine l'hacker darà istruzioni alle singole macchine di attacare.
    Ci sono due tipi di attacchi DDoS: uno consiste nell'uso massiccio della banda in modo tale da sovraccaricara un servizio, mentre l'altro consiste nella continua chiamata di applicazione da parte dei sistemi infetti al server, che sovraccaricano il servizio o il database (~ricorsione, per avere un'idea).
    Nonostante i media si concentrino sul fatto che la vittima di un attacco DDoS sia una sola, in realtà sono molte di più, ovvero il server bersaglio e tutti i sistemi infetti usati nell'operazione.
    Kasperky Labs e Symantec, due colossi della sicurezza informatica, hanno identificato le botnets come le peggiori minacce per la sicurezza informatica.

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    @ Legion Errant

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    L' Abisso




    Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro.
    Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro.


    FRIEDRICH NIETZSCHE

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    Come sottotitolare un video: HardSub e SoftSub



    Buona sera, e benvenuti a questa guida che vi spiegherà i termini generali e alcuni particolari del lavoro di Subber. Ci occuperemo ora di come salvare i sottotitoli di un filmato nel filmato, dimodoché quando questo venga riprodotto, essi siano presenti senza dover specificare la cartella di tali sottotitoli. Questo è utile per due motivi: viene incontro all'utente medio e, soprattutto, pone un freno a certe persone interessate ad un guadagno facile capitalizzando sul lavoro di altri. Non tratteremo in questa sede quindi come sono realizzati tali file di sottotitoli.

    SoftSub



    Il SoftSub è un metodo per sottotitolare un video in maniera semplice e rapida. Il formato principale che permette il SoftSub è il fomato .mkv, codec matroska. Questo particolare formato permette infatti l'inserimento dei sottotitoli come "aggiunta" al file stesso, così che vengano caricati assieme al video. Se non specificato diversamente, i sottotitoli verranno renderizzati dal programma che carica il video, secondo le impostazioni caratteristiche. Per contro della istantanea velocità di aggiunta dei sottotitoli al file, vi è la possibilità attraverso tool specifici di poter ottenere il file dei sottotitoli originale.
    Per effettuare una operazione di SoftSub, è consigliato l'utilizzo di MKVToolNixGUI e MKVMergeGUI (presente nel precedente): il primo permette, fra le altre cose, anche la conversione da un file non-mkv a un file di tale formato, mentre il secondo è un tool di semplice ed intuitiva interfaccia grafica che permette la fusione, o merge, tra i sottotitoli e il video. È importante notare che se il sottotitolo contiene caratteri scritti in un font particolare, è consigliato (se non necessario) che il file *.ttf del font in questione venga anch'esso aggiunto al file (di solito reperibile in C:\\Windows\\Fonts). Non è argomento di questo thread il trattamento delle funzioni dei suddetti tool. Il processo di mixaggio richiederà pochi secondi.

    HardSub



    L'HardSub, d'altro canto, consiste in un metodo piuttosto laborioso per il calcolatore, ma che premia la sicurezza. In questo caso, i sottotitoli sono impressi direttamente su ogni fotogramma del video interessato, in maniera definitiva. In pratica, l'unico modo per un "malintenzionato" di rubare il lavoro di un traduttore è quello di armarsi da tanta volontà, tanta carta e qualche penna.
    Ci sono vari metodi per effettuare una operazione di HarSub: in questo caso si dovrebbero utilizzare dei programmi appositi, come Handbrake, Avidemux, VirtualDub e tanti altri, sta a voi scegliere quello con cui vi trovate meglio. In linea di massima, qualsialsi programma abbiate, dovrete impostarlo affinché prenda in ingresso il file video designato, aggiunga i sottotili (in modo tale da sovrascriverli al video), e impostare i parametri del file d'uscita (bitrate, o qualche altro parametro in dipendenza dal video codec interessato).
    Il tempo di codifica può richiedere dai 20-30 minuti fino anche a qualche ora, in dipendenza dalle prestazioni del vostro pc.


    Appendice: HardSub con VLC Media Player
    Forse non tutti sono a conoscenza che VLC non è solo un lettore multimediale, ma anche un encoder, fra le altre cose. Penso che sia una delle rare volte in cui utilizzare i comandi del terminale sia più semplice che utilizzare le GUI (almeno per me). La seguente sotto-guida potrà sembrarvi un po' lunga e tecnica, ma una volta sistemato 2 o tre cose, per fare il l'encode del video vi basta usare solo una stringa di codice e posizionarvi in una cartella da terminale. Per fare l'HardSub con VLC, è sufficiente copiare questa stringa nel vostro terminale (per gli utenti Windows il terminale si apre con Start->Esegui->"cmd"->OK):

    CODICE
    vlc "file.mkv" --sub-file="file.ass" --sout="#transcode{vcodec=h264,soverlay}:standard{dst="file.mkv",mux=mkv,access=file}"

    Breve spiegazione della stringa di comando:

    "vlc": comando che chiama il programma vlc.exe;
    "file.mkv" file che diamo in pasto a VLC in ingresso (percorso compreso).
    "--sub-file="file.ass"" parametro che indica l'importazione in ingresso di un file di sottotitoli (percorso compreso).
    "--sout="qualcosa"" parametro che definisce l'output (il file finale).
    "#transcode{vcodec=h264,soverlay}" = codificailfile{vcodec=codec video della destinazione, sottotitoli impressi su ogni frame} .
    ":standard{dst="file.mkv",mux=mkv,access=file}" significa uscita standard={destinazione="nome file di destinazione.estensione (percorso compreso)", codec d'uscita=codec scelto, tipo di accesso=file}.

    Osservazione: Si fa notare come al comando siano necessari tre file, due d'ingresso e uno d'uscita. Ebbene, ogni volta si dovrà indicare il PATH ASSOLUTO del file, che per gli utenti Windows è qualcosa del tipo C:\cartella\file.mkv e per gli utenti Linux /home/hp/cartella/file.mkv.
    È possibile anche spostarsi prima nella cartella dove sono presenti i file che di cui si hanno bisogno, attraverso il comando del terminale:
    CODICE
    cd PATH RELATIVO
    dove il PATH RELATIVO è la cartella di appartenenza dei file dove dobiamo lavorare, che segue le stesse regole del PATH ASSOLUTO, tranne la specificazione finale (ovvero il file) e "cd" il comando che sta per "change directory" (cambia cartella).
    Esempio di path relativo: C:\cartella\cartella

    Per impostare "vlc" come comando di sistema in Windows (necessario per questo metodo di HardSub), fate come segue (in Linux non c'è questo problema):
    "Risorse del Computer" o "Computer" -> Tasto Destro -> "Avanzate" o "Impostazioni di sistema avanzate" ->"Variabili d'ambiente";
    Nella lista "Variabili di sistema" cercate la variabile "Path" -> "Modifica..."
    Aggiungete alla fine:
    CODICE
    ;PATH RELATIVO di VLC

    dove il path relativo di vlc è la directory d'installazione di vlc (per esempio: C:\Program Files\VideoLAN\VLC). Il ";" prima del path relativo di vlc è importantissimo. Non dimenticatevi di inserirlo.

    Nota: Una volta avviato il processo, vlc si aprirà normalmente. Non chiudete la finestra, il tizio sta lavorando. Solo una volta che non verranno visualizzati più minuti sulla barra del tempo potrete chiudere il programma.
    Importante: non provate ad accedere al file d'uscita finché l'encode è in corso, neanche cliccandoci sopra, rischierete di mandare a monte tutto.



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    Edited by ßlues - 29/3/2017, 22:16
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    Corso di programmazione: Il Linguaggio C



    Buongiorno e benvenuti a questo corso di programmazione gratuito sul linguaggio C. L'obiettivo di questo corso sarà fornirvi gli strumenti di base per programmare in C. Per chi non sapesse nulla a riguardo o fosse la prima volta che si avvicina a questo genere di cose, voglio dire che non c'è nulla di cui aver paura: all'inizio avrete problemi, non riscirete a venire a capo di alcuni esercizi che più avanti vi sembreranno una sciocchezza. Non arrendetevi, continuate a sbatterci la testa fino a che non ci riuscite: siate perfezionisti. Nessuno assumerà mai un programmatore pigro.

    Un po' di storia...


    Il linguaggio C è stato sviluppato ai laboratori Bell verso la fine degli anni '60, inizi '70. Il linguaggio venne creato per auitare i programmatori a scrivere programmi in minor tempo, dato che allora si usava ancora Assembly o Cobol. Per questo motivo venne inizialmente sviluppato B, una versione alfa di quello che poi divenne il C. Infatti i due ricercatori che inventarono il linguaggio, Brian W. Kernighan (Tutorial) e Dennis Ritchie (Il linguaggio vero e proprio), scrissero il libro "The C Programming Language" uscito nel lontano 1978. E' stata la svolta: di lì a breve sarebbe scoppiata una rivoluzione informatica grazie all'uso del C.

    Perché è importante il linguaggio C


    Il linguaggio C è il linguaggio con cui è scritto tutto (o quasi) Windows, Linux e gli altri sistemi operativi di maggior diffusione. Ok, ma perché? Beh, sebbene sia un linguaggio complesso con un livello di astrazione1 più basso di java o phyton, il C offre questi vantaggi: è rapido, efficiente ed affidabile. Oltre a questo, essendo un linguaggio di medio livello (inteso come livello di astrazione del linguaggio, ndr) i programmi scritti in C sono più leggeri e facilmente esguibili che non quelli scritti in java: consideriamo per esempio, un programma scritto in java che occupa 2 kb: lo stesso programma scritto in C occuperebbe 1 kb, mentre scritto in Assembly occuperebbe 896 byte.


    Indice
    I. Algoritmi
    II. Istruzioni e Variabili
    III. IDE, La funzione Main, ed Hello World!
    IV. Dichiarazioni e commenti
    V. Funzione scanf() ed Esercizi
    VI. Array e Stringhe. Condizioni If-Else
    VII. Cicli ed Esercizi di Riepilogo
    VIII. Strutture Dati e Array Di Strutture
    IX. Puntatori
    X. File Input/Output
    ...


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    @Legion Errant


    ___________________________________________
    Note:

    1: Per livello di astrazione si intendono le modalità con cui vengono scritte le direttive e le singole stringe di codice. Un livello di astrazione basso indica che il linguaggio utilizzato è vicino al linguaggio macchina (sequenze di codice binario [0 e 1]). Un livello di astrazione alto indica che il linguaggio utilizzato è lontano dal linguaggio macchina.



    Edited by $imø - 5/2/2017, 22:57
  10. .
    Come costruire un arco in PVC
    Guida per la costruzione di un arco in PVC, spendendo sui 20 €




    Occorrente

    - Nastro adesivo telato (tipo americano, per i neofiti);
    - Un tubo in PVC lungo 1.20 m circa, scegliete la lunghezza in base alle vostre dimensioni, e largo quanto l'impugnatura delle vostre mani (un diametro di circa 4 cm ed spesso più di 5mm);
    - Una corda (la trovate dal ferramenta: non dev'essere troppo grossa);
    - Una lima per chiavi da serratura (tipo queste);
    - Aste in fibra di vetro (lo spessore dipende dal diametro del tubo: fate conto che dovranno passarcene 4 allo stesso momento, in uno schema a rombo e che dovranno scivolare all'interno, senza troppo lasco);
    - Un metro (lungo almeno 3 m);
    - Un segetto da ferro.


    Al lavoro...

    Nonostante costruire un arco possa sembrare piuttosto difficile, non è così, anzi è più difficile per me spiegarlo che non farlo: tradizionalmente verrebbe costruito con rami di salice o altri alberi famosi per i rami flessibili. Questo non sarà un arco di quelli lavorati, ma di linea classica, medievale se vogliamo.
    Innanzitutto prendete il tubo; con la lima, posizionatevi a 5 cm dall'estremità e iniziate a limare verso l'interno del tubo, segando in direzione ortogonale allo stesso. Dovete stare attenti a non limare troppo, ci deve essere il giusto spazio perché la corda non vada fuori sede. Per fare in modo che questa "guida" che stiamo creando per la corda sia più adatta al comportamento che avrà quest'ultima nell'immediato futuro, limate anche ad angolo: assicuratevi di raggiungere la stessa profondità con ciascuno dei tagli, sia da un lato che dall'altro e che soprattutto il lavoro sia simmetrico da un capo all'altro del tubo. Una volta ultimate le guide per la corda, prendete le aste in fibra di vetro; mettete il capo di una all'altezza della guida, e lo stesso con l'altra. Segnate quindi su entrambe le aste il punto mediano, calcolato a partire dalle estremità interne delle aste. Ora prendete le altre due aste e tagliatele a metà con il seghetto. Segnate anche su di loro il punto mediano. Ora legate assieme tutte e quattro le aste centrate con il nastro telato e inseritele nel tubo. Fate poi un nodo ad asola ad un capo della corda e fissatela alla guida; tirate la corda e tagliatela in modo che sia di circa 8-9 cm più corta in lughezza per arrivare all'altra guida. Infine, dopo un'altro nodo ad asola, inserite la corda nell'altra guida il gioco è fatto.

    Consigli:
    Abbiate pazienza, prendetevi tutto il tempo che vi serve. State attenti alla simmetria delle guide (fondamentale) e a nastrare bene le aste in fibra di vetro. Quando inserite la corda nell'ultima guida, cercate di usare il peso del vostro corpo più che la forza, vi verrà più semplice.


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    Edited by $imø - 24/7/2016, 19:56
  11. .
    Rydia, che non capisci si sa :asd: .

    E comunque il panino salame-nutella è buono.
  12. .
    aaaaaaaaaa-know-your-meme
  13. .
    Benvenuto.

    CITAZIONE
    [...]dopo aver fatto 7 anni di karate (<3)

    dovresti essere primo-secondo dan allora.
13 replies since 1/9/2013
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