JoJo Moyes - Dopo di te

INFORMAZIONI




TRAMA

"Per qualche tempo ti sentirai a disagio nel tuo nuovo mondo. Ci si sente sempre divorati quando si viene sbalzati fuori dal proprio angolino rassicurante.
C'è fame in te, Clark. C'è audacia. L'hai soltanto sepolta, come fa gran parte della gente.
Vivi bene. Semplicemente, vivi."

Louisa Clark è sconvolta. La vita senza Will è ingestibile, fuori dal suo controllo. Dopo un anno è mezzo dalla morte dell'uomo della sua vita, non ha un lavoro soddisfacente, non ha dimora fissa e nè persone intorno a sè capaci di colmare quel vuoto profondo lasciatole da Will. Quando in seguito ad un incidente sembra voler riprendere in mano la sua vita, ecco che deve di nuovo fare i conti con il passato, un passato con le sembianze di una sedicenne che le stravolgerà tutto. Si ritrova combattuta tra lei e un presente che ha il gusto dell'amore, di nuovo, e di cui è tanto spaventata. Un libro fatto di scelte, di avventatezze e tante emozioni forti.


RECENSIONE

Il libro mi è piaciuto.
Non è lontanamente paragonabile al primo, ma era impossibile che JoJo Moyes facesse un pasticcio. Solo che, per i primi capitoli, mi si è arricciato un pò il naso. Alcune cose mi hanno lasciata perplessa: C'è una presenza dannosa di cliché. Una sconsiderata ovvietà che rischiava di mandarmi a monte la lettura dato che, da fan di Io Prima di Te, trovavo inammissibile confrontarmi con un libro che non rendesse giustizia al primo. Certo, in un certo senso sapevo, previo acquisto, che mi sarei imbattuta in un libro partorito dal puro capitalismo editoriale che ronza intorno agli autori emergenti e che hanno riscosso un notevole successo, per convincerli a creare quei sequel "inutili" tanto per compiacere i fan. Come la logica di mercato prevede, questi sono disposti ad acquistare il seguito pur di dipanare il gomitolo di dubbi riguardo la vita del protagonista, in questo caso Louisa Clark. Si ha sempre l'abitudine a chiedersi "chissà cosa è successo a...", nonostante il libro sia autoconclusivo e non presuppone una continuazione. In questo caso però l'autrice ha voluto rispondere al quesito proponendoci un bel tomo di 380 pagine che, cliché a parte, fortunatamente è ben scritto, un pò prolisso in certe parti, ma ben scritto. Se mi fossi fatta bloccare dagli aspetti negativi e dai primi capitoli, non mi sarei accorta di quelli positivi altrettanto abbondanti.
"Io prima di te" si conclude con la morte di Will, il ricco paraplegico sfuggente e ostinato che, come sanno ormai anche le pietre, rinuncia ad una vita limitante, infelice e stremante per passare oltre. Lui e Louisa Clark, la ragazza bizzarra incaricata di tirarlo su di morale, vengono travolti da un amore improvviso, che inavvertitamente cala sui loro cuori. Il sentimento però non basta per far cambiare idea a Will, intenzionato a togliersi la vita con il suicidio assistito. La sua scelta segna la fine di Io Prima di Te, un finale che ti lascia l'amaro in bocca e un'angoscia che ti perseguita per un pò anche dopo aver chiuso il libro.
Il seguito, "Dopo di te", preannuncia il dolore con cui deve convivere Lou. La sua anima liquefatta dalla morte di Will, orienta i primi capitoli verso la disfatta di sè e la depressione.
È un fiume di emozioni feroci e prorompenti, è un prosa che raccontata in prima persona riesce a farti connettere con la protagonista, facendoti vivere empaticamente l'agonizzante elaborazione del lutto e questa forte mancanza che non riesce a colmare con niente e nessuno. La vita di Lou, annaspante, che sfugge alle preoccupazioni della famiglia, che sfugge ad ogni tipo di aiuto, nonostante l'inizio frenetico per via dei consigli di Will sul vivere quanto più intensamente possibile, va in caduta libera quando lei si accorge che si sente inadeguata in quella vita nomade, che l'inopportuno scorrazzare di qua e di là non fa altro che alimentare il suo malessere piuttosto che appianarlo. Opta quindi per una sistemazione sedentaria acquistando un umile appartamento con i soldi lasciatole da Will. La solitudine però fa da padrona. Lou sente che il controllo le è totalmente scivolato dalle mani, un buco nero le si apre sotto i piedi trascinandola giù, fino a quando il dramma, ad un certo punto della narrazione, fa spazio ad una serie di eventi che rendono la storia più incalzante, piacevole. Il personaggio di Lou evolve e con lei anche la sua vita. Certo, le tribolazioni non mancano ma a primeggiare è sicuramente la forza che acquisisce pagina dopo pagina. I suoi indomiti ricordi si fanno via via più mansueti, non hanno più il potere di divorarla ma diventano semplicemente quello che sono: schegge di un passato a cui buttare un occhio ogni tanto perchè è grazie ad esso che il presente ha un sapore diverso e il futuro è meno spaventoso. Tutto qui. Lou capisce cosa davvero Will intendeva con la parola "vivere": fare qualcosa di costruttivo, riordinare i pensieri, aprire di nuovo il suo cuore, barattare l'ordinaria ma triste abitudine per un obiettivo, per un ambizione, qualcosa per cui vale la pena lasciare tutto se necessario. È un libro in cui Lou esercita uno sforzo immane su di sè per tornare ad interagire di nuovo con il mondo. È un libro in cui Lou faticosamente rivive altre avventure che la fanno rinascere e l'aiutano a lasciarlo andare Will, per sempre.


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